«Mi chiamo Myriam, ho tredici anni. Sono cresciuta a Jabal Saydé, il quartiere di Aleppo dove sono nata. Un quartiere che non esiste più». Dal novembre 2011 al dicembre 2016 Myriam ha tenuto un diario, come fanno molte ragazzine in tutto il mondo. Salvo che Myriam vive ad Aleppo, in Siria, e il suo è un diario di guerra. La sua vita cambia quando un giorno suo padre torna a casa con il viso preoccupato, poi i negozi iniziano a chiudere, giocare in strada diventa ogni giorno più pericoloso, l'elettricità e l'acqua mancano sempre più spesso. E, con il passare dei mesi, gli spari e i boati si fanno via via più vicini. Quando un missile sfiora la loro casa la famiglia è costretta ad andarsene: gli 'uomini in nero' stanno arrivando. Racconto universale e sconvolgente, testimonianza unica di un'infanzia spezzata, questo libro è la descrizione in prima persona di cosa significa crescere in una zona di conflitto, condizione che colpisce 1 bambino su 6 al mondo. Grazie alla semplice voce di Myriam e al suo sguardo innocente il difficile tema della guerra arriva alla portata dei più piccoli, in modo che tutti possano crescere consapevoli di ciò che succede altrove, rifiutando la violenza e restando umani.