Per Sherlock Holmes rifiutarsi di incontrare al 221B di Baker Street un visitatore non gradito si rivela un errore dalle conseguenze irreparabili. A tutto c'è rimedio, infatti, tranne che alla morte. Così, nell'impossibilità di interrogare chi non parlerà mai più, riesce difficile spiegare il ritrovamento di alcuni frammenti di cristallo insieme a una piuma di corvo. Esiste forse un collegamento con l'omicidio di un gioielliere, che apre uno squarcio sul fiorente ramo di attività illecite dedito alla contraffazione di antichità, un sottobosco dove la distinzione tra un orafo e un falsario non sempre appare netta. Naturalmente occorre dimostrarlo, ma il valore inestimabile dei reperti in gioco induce a sospettare anche degli insospettabili. Sulla preziosissima Coppa di Mérode custodita al South Kensington Museum, per esempio, sembrano dirigersi le mire di qualcuno che agisce nell'ombra. Un funzionario infedele, o magari un collezionista senza scrupoli? Oppure un avversario di ben altro calibro, spinto da un movente ancora oscuro? Al grande investigatore il compito di strappare il velo su una sconcertante verità che tutti hanno sotto gli occhi.