È una mattina come altre nel luglio del 1942. All'Ospedale per convalescenti di St Anne a Ludlow, nello Shropshire, dove si assistono persone traumatizzate dalla guerra, con gravi esaurimenti nervosi o rimaste sfigurate per le ferite, un membro dello staff non si è presentato alla lezione di massaggio con i pazienti. L'infermiere che va a cercarlo nel cottage dietro l'edificio principale avverte una fitta di inquietudine. Le tende alle finestre sono ancora tirate per l'oscuramento. All'interno, radio spenta e niente piatti sul tavolo della cucina: nessun segno che qualcuno si sia alzato per la colazione. Un gatto sfreccia miagolando su per le scale e l'infermiere sale fino a un pianerottolo debolmente rischiarato da una lucina notturna. Nota due porte parzialmente aperte. Un odore acre nell'aria. Accende la luce nella prima camera da letto. Il maggiore dei due figli del sergente McHattie è steso supino sul pavimento. Al centro della fronte spicca un foro dagli orli nerastri, da cui il sangue è colato in rivoletti scuri sul viso e sul pigiama. Il padre è sotto le coperte, con un'aureola rossa intorno alla testa e frammenti di una sostanza biancastra sparpagliati dappertutto. Poi l'infermiere sente un suono provenire dalla seconda camera. Le ginocchia gli tremano, ma deve dare un'occhiata. Deve assolutamente farlo... Dopodiché a occuparsi di questo caso dai risvolti impensabili interverrà Tom Tyler, ispettore investigativo della polizia, che con il trasferimento a Ludlow spera in un nuovo inizio. Ma la sua è un'illusione, perché l'orrore della ferocia umana lo ha seguito anche laggiù.