Infanzia rappresenta il primo pannello, uscito nel 1913, di una autobiografia romanzata che comprende anche Fra la gente e Le mie università. In una sorta di Bildungsroman, Aleksej Peskov (alias Gor'kij) percorre le tappe della propria vita di bambino. A partire dalla morte per colera del padre tappezziere, in seguito alla quale il cinquenne Aleksej è costretto a vivere con un nonno tiranno e una nonna materna meravigliosa narratrice, che con il suo mondo di fiabe e leggende aiuterà il piccolo ad affrontare le barbarie della vita. È lei la vera eroina di questo libro brulicante di personaggi e delle emozioni di un ragazzino curioso e sovente spaventato. Rimasto completamente solo, costretto a guadagnarsi da vivere giovanissimo, Gor'kij incontrerà una folla variopinta di stravaganti e indimenticabili personaggi del sottosuolo russo. Colorata dalla povertà e da una brutalità orribile, è tuttavia quest'infanzia che gli ha permesso di comprendere - in un modo negato a un Tolstoj o a un Turgenev - la vita del russo comune, rendendolo con questo memoir 'il padre della letteratura russa'. È il tenue filo della memoria quello con cui Gorkij lega le varie vicende che si intrecciano nella narrazione permeata di una dolce e struggente malinconia, dove in una inestricabile miscela di pianto e riso seguiamo il lento scorrere dei ricordi e delle impressioni.