Un passaporto falso, confezionato a regola d'arte. Intestato a Mark Linz, di professione agente commerciale, residente a Vienna. Una somma in dollari, due carte di credito, una Polaroid con due rullini. Malko Linge ha con sé il necessario per la sua missione cubana organizzata dalla CIA. Eppure la faccenda gli piace poco. Il solo fatto di entrare in un paese comunista sotto un'identità fittizia può costare anni di prigione. Poi viene il resto. Prendere contatto con un membro dei servizi segreti di nome Bayamo, in possesso di una lista di doppiogiochisti che scotta come il fuoco dell'inferno, e farlo uscire clandestinamente dall'isola: un piano semplice e lineare finché se ne parla in un ufficio della Compagnia, tutt'altra storia una volta sul campo. Nella capitale castrista, fra grandi alberghi in declino e locali un tempo bazzicati da Hemingway, anche la persona più insospettabile può essere un informatore del regime. Stando alle istruzioni ricevute Malko dovrà avvicinare un'intermediaria, una sensuale ragazza bionda che fa la ballerina al Tropicana. Niente male come inizio. Non rimane che sperare nella buona stella. Perché nessuno, nemmeno il Principe delle Spie, corre più veloce di una pallottola.